Doing business in Albania

“Ma non c’è la guerra?”. “E dove sta?”. “Oddio, e come vi è venuto in mente?”. Queste sono solo alcune delle reazioni che ho ottenuto nell’ultimo mese alla notizia che io e Carlo Picchiotti, il nostro senior partner, saremmo andati a Tirana, in Albania, per un evento organizzato dall’ICE di Tirana. Questo la dice lunga sul livello di conoscenza dei mercati esteri da parte delle aziende italiane, ancora molto chiuse in sé stesse e orientate a mercati più noti e battuti. Ma anche sulle potenzialità che un mercato in gran parte “vergine” come l’Albania offre a chi si muove in settori, come il nostro, innovativi e di frontiera.

Arrivati lunedì 5 maggio con un comodissimo volo diretto di poco più di un’ora, ci siamo subito resi conto di essere arrivati in un paese effervescente, giovane e incredibilmente dinamico. L’aeroporto di Tirana è nuovo e tutto sommato bello, le persone sono incredibilmente cortesi e professionali e sembrano aver mutuato dalla vicina Grecia il concetto di “filoxenia”, l’amore per lo straniero. Non ditelo però agli albanesi che con i greci non è che vadano molto d’accordo!

La nostra presenza a Tirana era legata a “SiAlbania”, evento legato alla Settimana Italiana in Albania organizzato dall’ufficio ICE di Tirana di cui abbiamo curato la parte grafica, il branding e i materiali. L’evento ha coinvolto oltre 100 aziende italiane ed altrettante controparti albanesi principalmente del settore del turismo, filo conduttore della manifestazione.

L’evento si è aperto con un welcome cocktail tenuto presso la sede dell’ICE, dove abbiamo avuto modo di conoscere il personale locale davvero competente e cordiale, ottimamente guidato dalla direttrice, la dott.ssa Gabriella Lombardi. In quell’occasione siamo stati anche intervistati dalla TV di stato albanese sul significato della grafica realizzata per l’evento, che rappresentava un ponte fra due paesi vicini geograficamente e per molti versi anche culturalmente.

L’impressione è stata quella di un paese in cui sta succedendo qualcosa, in cui le cose si muovono e le opportunità ci sono non solo per iniziative di outsourcing come si potrebbe pensare, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di joint venture con realtà locali in diversi settori. Il primo ministro, Edi Rama, è un grande comunicatore (nel vero senso della parola, non come siamo soliti intendere noi in Italia nel senso di “grande cazzaro”…) e un abile politico. I rapporti con l’Italia sono ottimi e a Tirana vivono oltre 2.000 italiani, perlopiù gestori di realtà in outsourcing. L’Italia è vista come un partner importante, un terzo dell’import e la metà dell’export sono realizzati appunto da e per l’Italia, e le relazioni tra Italia e Albania stanno evolvendo nel senso di una maggior equiparazione dei rapporti di scambio.

Il secondo giorno, all’Hotel Tirana International era in programma uno dei panel centrali dell’evento, alla presenza dei Vice Primo Ministro dell’Albania, Niko Peleshi, del Ministro per lo Sviluppo Urbano e il Turismo Eglantina Gjermeni, e del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Edmond Haxhinasto. Il panel, inaugurato dal discorso dell’Ambasciatore italiano a Tirana S.E. Massimo Gaiani e condotto dalla dott.ssa Lombardi dell’ICE, ha visto la partecipazione inoltre del presidente di Federalberghi Marco Michielli, del Country Officer dell’International Finance Corporation Elira Sakiqi e del sindaco di Tirana, Lulzim Basha, che ha illustrato le grandi novità previste in ambito infrastrutturale e regolatorio per la capitale del Paese.

Nel pomeriggio sono andati in scena gli incontri B2B, in cui oltre 200 aziende tra italiane e albanesi si sono incontrate, “mescolate”, conosciute in un clima positivo e amichevole. Agli incontri abbiamo potuto partecipare solo parzialmente per via di un piccolo incidente occorso al nostro senior partner, incidente che ci ha regalato un’emozione unica: la corsa in ambulanza per le strade di Tirana verso l’Ospedale “Nene Tereza” dove il buon Picchiotti è stato amorevolmente assistito da un personale qualificato, competente e gentile. Un’ulteriore conferma che l’Albania è un paese pronto al processo di integrazione europea cui si sta avvicinando da un paio d’anni a questa parte.

Per essere la prima volta che sbarcavamo in Albania il bilancio è più che positivo: abbiamo incontrato aziende italiane e albanesi con cui attivare delle sinergie, conosciuto persone interessanti che si muovono verso nuovi orizzonti e non si limitano al lamento del “c’è crisi” e “va tutto male”, ormai diventato il vero sport nazionale italiano, e ci siamo regalati anche un paio di exploit niente male come la “visita” all’ospedale e l’intervista alla TV di stato. Che dire? Faleminderit Tirana (Grazie Tirana), e arrivederci a presto!

 

Come sopravvivere (alla grande) a Tirana per 3 giorni

Tirana è la capitale dell’Albania, e conta all’incirca 700.000 abitanti comprendendo anche l’hinterland. Dotata di un moderno aeroporto internazionale, è una città piuttosto vivibile con prezzi davvero modici. La moneta corrente è il Lek albanese, che al cambio attuale si acquista a 140 lek circa per ogni euro scambiato: una corsa in taxi varia dai 2.500 lek di tariffa fissa dall’aeroporto a Tirana (circa 20 euro) fino al 500/1.000 lek per le corse interne alla città.

Vi sono molti ristoranti di ottima qualità: su tutti Fiore, vicino all’ambasciata americana, dove abbiamo mangiato in 6 dell’ottimo pesce con dell’altrettanto ottimo vino per circa 82 euro di conto! Da segnalare anche Fusion, che dalla sua ha anche un’ambientazione davvero bella.

Per bere una cosa, “the place to be” è il Pepper Lounge, nel quartiere di Bloku. Nella stessa zona potrete trovare altri locali movimentati e frequentati dalla popolazione più giovane di Tirana.

 

Albanese for dummies

Faleminderit (falemderi) – Grazie

U pjekshim me të mira (u piekscim me te mira) – Arrivederci

Mirë ditë (mire dite) – Buongiorno

Mirë mbremë (mire mbreme) – Buonasera

Si je ty? (si ie ti) – Come stai?

Jam mirë (iam mire) – Sto bene

S’kam kuptuarë (skam cuptuar) – Non ho capito

Per un’infarinatura più completa vi rimando qui.

 

Federico Giacinti

Federico Giacinti è CEO di Liquid Factory ed esperto di web marketing.